Disclaimer: questa guida è scritta a solo scopo informativo, non si tratta in alcun modo di consulenza a livello legale. Per ulteriori info, leggi il paragrafo dedicato alla fine dell’articolo.*
Il dropshipping è un modello di business che prevede l’assenza di stock immagazzinato da parte del venditore, il quale si affida a fornitori terzi per lo stoccaggio, l’evasione ordini e la spedizione degli articoli. All’estero è una pratica diffusa da molti anni, ma ormai anche in Italia molti commercianti decidono di aprire la loro attività di vendita ecommerce in dropshipping per abbattere i costi di avvio.
Infatti, questa metodologia di vendita consente di limitare al massimo le spese relative allo stoccaggio dei prodotti e all’evasione degli ordini. Non per niente i commercianti che scelgono questa via sono sempre di più: il mercato globale del dropshipping dovrebbe raggiungere i 500 miliardi di dollari entro il 2026. Inoltre, sono davvero numerosi i prodotti che puoi vendere in dropshipping, dall’abbigliamento, ai prodotti per la cura della persona o agli articoli per la casa. Puoi dare davvero spazio alla creatività.
Ma il dropshipping è legale? Quali problematiche puoi incontrare se decidi di lanciarti in questo modello di business? Lo vediamo insieme in questo articolo.
Il dropshipping è legale in Italia?
Andiamo subito al punto: sì, il dropshipping è legale sia in Italia che in molti altri Paesi di tutto il mondo. Bisogna però rispettare determinate normative fiscali, in base allo Stato in cui operi con la tua attività di dropshipping. Devi anche verificare che i fornitori ai quali ti appoggi rispettino le normative nazionali ed europee, se vendi in Italia o in Europa.
A tal proposito, seleziona con gran cura i tuoi partner: ti serve un fornitore affidabile, sia a livello operativo che legislativo. Verifica che non abbia scandali passati, leggi le recensioni scritte da altri venditori e stipula fin da subito accordi chiari su ogni dettaglio della vostra collaborazione.
Violazione del copyright
Assicurati che i prodotti che vende il tuo fornitore non siano contraffatti e che rispettino tutte le norme sul copyright e sulla proprietà intellettuale del marchio.
Diritti dei consumatori
Pur non vendendo direttamente i prodotti, rimani comunque responsabile di ciò che vendi, anche a livello legale.
Verifica sempre tutte le norme nazionali e internazionali, in base a dove operi, specialmente quelle che rispondono ai diritti dei consumatori. Ad esempio, nei Paesi dell’Unione Europea è previsto il diritto di recesso entro 14 giorni dall’acquisto online di tutti i prodotti. Cogli l’occasione per definire una politica di reso vincente, scritta in maniera chiara e trasparente e pubblicata sul tuo sito in un punto facile da raggiungere.
Inoltre, sicuramente stai raccogliendo dati personali dei tuoi clienti, ad esempio l’indirizzo di spedizione e l’indirizzo email, quindi ricorda di seguire le indicazioni del GDPR per non incorrere in brutte sorprese e multe salate.
Pubblicità ingannevole
In Italia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) vieta la pubblicità ingannevole, considerata come qualsiasi forma di comunicazione che, anche in maniera implicita, possa ingannare il consumatore, portandolo quindi ad un acquisto non voluto. Assicurati che le descrizioni e le immagini degli articoli che vendi sul tuo negozio ecommerce in dropshipping siano accurate, che non riportino informazioni falsate e che non inducano all’errore i tuoi clienti.
Non farlo solo perché lo dice la legge: un cliente insoddisfatto è anche una brutta pubblicità per te.
Tasse
Come abbiamo visto, il dropshipping è legale in Italia. Ricorda però che hai bisogno di una partita IVA e dell’iscrizione al registro delle imprese. Non solo, devi anche fatturare le vendite e pagare le tasse in base al regime fiscale della tua attività. Più avanti nell’articolo vedremo gli adempimenti fiscali da rispettare per vendere in dropshipping, ma ti consigliamo sempre di affidarti a un commercialista di fiducia per assicurarti di fare tutto in regola e di non avere brutte sorprese.
💼 Ti interessa approfondire il tema della contabilità? Leggi questi articoli:
- 10 consigli di contabilità per piccole imprese
- Contabilità per ecommerce: guida per principianti
- Guida alla contabilità per piccole imprese: 12 consigli e strumenti
Requisiti interni alla singola piattaforma di vendita dropshipping
Per operare in dropshipping puoi creare un tuo negozio online oppure selezionare una piattaforma di vendita dropshipping già esistente, in base alle tue esigenze. Ce ne sono numerose e anche molto conosciute, come Amazon, Etsy e eBay. Shopify semplifica questa scelta fornendo numerose app di dropshipping automatizzate scaricabili direttamente dallo Shopify App Store.
Assicurati di leggere attentamente i requisiti d’uso interni alle piattaforme di dropshipping, per non andare contro le loro regole, spesso molto restrittive. Ad esempio, su Etsy è esplicitamente vietata la rivendita di articoli nella categoria “Fatti a mano”. Se vuoi vendere in dropshipping articoli artigianali, quindi, Etsy non sarà la tua scelta migliore.
Il dropshipping è legale? Adempimenti fiscali in Italia
Il dropshipping è legale in quasi tutti gli Stati, ognuno ha però le sue normative da seguire. Vediamo quali sono gli adempimenti fiscali da rispettare per vendere in dropshipping con il tuo ecommerce con sede in Italia.
I passaggi da seguire per avviare la tua attività di dropshipping sono uguali a quelli di qualsiasi altra attività ecommerce, essendo considerate al pari dalla legge italiana.
Apri la Partita IVA
La vendita in dropshipping non può mai essere considerata prestazione occasionale. Il primo passaggio da fare è quindi quello di aprire partita IVA come commercio elettronico, indipendentemente dall’importo totale delle vendite che prevedi di fare con la tua attività.
Il codice ATECO da scegliere durante l’apertura della tua partita IVA è il “47.91.10 - Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet”.
Scegli il regime fiscale
L’apertura di una partita IVA prevede anche la scelta del regime fiscale applicabile, dal quale dipendono diversi oneri burocratici e contabili. Le opzioni disponibili sono il regime ordinario, quello semplificato e quello forfettario. La convenienza di uno rispetto all’altro non è sempre così certa perché dipende da una serie di fattori, come il fatturato stimato e i costi legati all’attività. Consulta il tuo commercialista di fiducia per capire qual è il regime fiscale migliore nel tuo caso.
Iscriviti alla Camera di Commercio
Per vendere prodotti in dropshipping ti è anche richiesta l’iscrizione al registro delle imprese presso la Camera di Commercio. Questa prevede il pagamento di una piccola quota di iscrizione annuale.
Iscriviti alla Cassa Artigiani e Commercianti
Anche a livello previdenziale, il venditore ecommerce è considerato a tutti gli effetti un commerciante. Devi quindi iscriverti alla Cassa Professionale Artigiani e Commercianti, che prevede il pagamento dei contributi sotto forma di un importo fisso annuale, pari circa a 4500€, e un importo variabile in base al reddito.
Non dimenticare di inserire questi costi nel tuo business plan.
Presenta la SCIA
Siamo arrivati all’ultimo passaggio necessario prima di poter iniziare a vendere in dropshipping: la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Devi presentare questa dichiarazione presso il Comune di riferimento della tua attività, ovvero il Comune dove risulta la sede fiscale della tua azienda.
Fattura le vendite
Non dimenticarti di fatturare tutte le vendite effettuate e di dichiarare i redditi generati tramite il dropshipping. Ci sono alcuni software di fatturazione elettronica che ti aiuteranno a gestire questo aspetto della tua attività di vendita ecommerce in dropshipping.
📌 Suggerimento: Leggi la nostra guida pratica “Partita IVA per dropshipping in Italia”.
Cos’è il dropshipping
Il dropshipping, nato negli Stati Uniti più di dieci anni fa e ora diffuso in tutto il mondo, è un modello di business che consente di lanciarsi facilmente nel mondo dell’ecommerce senza investimenti in scorte di magazzino.
Questo sistema prevede che lo stoccaggio dei prodotti in magazzino, l’evasione degli ordini e la spedizione degli articoli siano esternalizzati a un’azienda terza. Il cliente acquista un prodotto sul sito del venditore, il venditore inoltra l’ordine al fornitore (solitamente questo avviene in maniera automatica), il fornitore prepara l’ordine e spedisce il pacco a destinazione. Al venditore rimane il solo compito di fare pubblicità.
I ricavi della tua attività di dropshipping, quindi, sono dati dal ricarico che applicherai sui prodotti venduti. È tutto così semplice come sembra? Sì, ma non ti dimenticare che fare dropshipping in Italia significa avviare un'attività commerciale vera e propria. Ciò prevede anche investimenti e costi di gestione, come l’hosting del tuo sito web, le commissioni della piattaforma di dropshipping scelta, e lo stipendio di eventuali collaboratori, da non sottovalutare durante la stesura del tuo business plan.
📦 Vuoi avviare la tua attività di dropshipping? Leggi la nostra guida completa al dropshipping in Italia.
Perché avviare un’attività di dropshipping
- Bassi costi di avvio
- Dimenticati del magazzino e dell’inventario
- Flessibilità nella scelta dei prodotti e nel testare nuove strategie
- Maggiore scalabilità
- Possibilità di concentrarti sulla promozione della tua attività
Bassi costi di avvio
Il dropshipping ti consente di avviare un’attività potenzialmente senza alcun costo. Ovviamente non sarà così, se vuoi lanciarti con successo nel tuo negozio ecommerce in dropshipping dovrai decidere di investire del budget nella promozione (non serve sempre pagarla, a volte anche la pubblicità gratis è molto efficace), nella costruzione di un sito web e nel tuo tempo, che non è mai gratis.
Solitamente, la parte più consistente del budget di avvio di un’attività commerciale tradizionale è data dalle scorte, dalla necessità di avere uno spazio di immagazzinamento, e dall’acquisto di materiale necessario per far funzionare tutta la logistica dell’evasione ordini. Un’attività di dropshipping ti consente di eliminare completamente tutti questi costi, consentendoti quindi di partire con un budget molto limitato.
Inoltre, esternalizzando lo stoccaggio, la gestione dell’inventario, e l’evasione ordini a un’azienda terza, non hai bisogno di ulteriore personale per gestire tutti questi aspetti del commercio online.
Dimenticati del magazzino e dell’inventario
L’assenza di un magazzino interno e la gestione esternalizzata dell’inventario non significano solo meno pensieri. Vuol anche dire che non avrai avanzi di magazzino, che non ti troverai con della merce invenduta da buttare o da dover riciclare in altri modi.
Inoltre, non devi preoccuparti delle spedizioni, dell’acquisto di software per la gestione dell’inventario e di tutti gli errori e i problemi che possono essere collegati a questo delicato processo.
Flessibilità nella scelta dei prodotti e nel testare nuove strategie
L’assenza di un magazzino e la possibilità di affidarsi a più fornitori ti consente di proporre ai tuoi clienti un’ampia varietà di prodotti, potenzialmente infinita. Puoi anche testare la vendita di nuovi articoli, magari stagionali, seguendo le tendenze di mercato, senza alcun rischio né investimento monetario. Questo significa anche che puoi evolverti nel tempo e crescere in maniera più rapida rispetto ai tuoi concorrenti che non operano in dropshipping.
Maggiore scalabilità
Un altro vantaggio del dropshipping è la scalabilità dell’azienda. Pensa per esempio ad eventi come il Black Friday e il Cyber Monday, oppure alle festività natalizie. La vendita in dropshipping ti consente di accettare un numero di ordini anche molto maggiore senza dover aumentare il tuo personale, oppure facendo le ore piccole per riuscire a fare tutto in autonomia.
Un altro esempio di scalabilità che il dropshipping ti consente di effettuare facilmente è a livello di località. Se decidi di aprirti a un nuovo mercato, infatti, puoi farlo semplicemente cercando un fornitore presente in zona. A te basta solo una connessione internet!
Possibilità di concentrarti sulla promozione della tua attività
Rimane solo una cosa da fare: la pubblicità. Esternalizzare lo stoccaggio, la gestione dell’inventario e la spedizione degli ordini ti consente di dedicarti completamente a ciò che sai fare meglio, ovvero promuovere il tuo ecommerce. È ora di dare spazio alla creatività.
Scegli con cura il tuo fornitore di dropshipping
Come abbiamo visto, per gestire un’attività di dropshipping di successo è fondamentale avere dei fornitori affidabili.
È anche necessario essere a conoscenza di tutti i dettagli sulla loro azienda e sugli accordi che stipulerete. Ecco una serie di aspetti da tenere in considerazione durante la scelta dei fornitori.
Tempi
Al giorno d’oggi, i consumatori si aspettano la consegna il giorno successivo. Verifica che il fornitore abbia tempi di spedizione rapidi e che fornisca sempre le informazioni di tracciamento dopo aver spedito gli ordini.
Catalogo
Quali e quanti articoli sono disponibili nel catalogo del fornitore? Come si posiziona a livello di prezzo rispetto agli altri fornitori? Diffida di chi ha un prezzo troppo alto, ma anche di chi ce l’ha troppo basso, potrebbe essere una truffa. Le informazioni disponibili nel catalogo sono complete? Sono descritti tutti i dettagli del prodotto e sono presenti foto di alta qualità?
Sono tutte domande che ti devi porre prima di scegliere un partner al quale affidarti.
Località del magazzino
Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione è il luogo dove si trova il magazzino del fornitore. Per garantire consegne in tempi rapidi avrai bisogno di un fornitore che gestisce l’inventario vicino ai tuoi clienti. Potresti anche avere più fornitori in base alla località, oppure un unico fornitore con più magazzini. Le scelte sono numerose.
Requisiti contrattuali
Verifica sempre anticipatamente i requisiti contrattuali richiesti dal fornitore per collaborare. Ad esempio, nel dropshipping non dovresti mai avere un ordine minimo da garantire al tuo fornitore, altrimenti si tratterebbe di vendita all’ingrosso.
Valuta anche altri dettagli, come la presenza o meno di una commissione in percentuale sulle vendite oltre al costo base dei prodotti acquistati.
🛒 Leggi il nostro articolo che elenca i 14 migliori fornitori di dropshipping.
Come fare dropshipping con Shopify
Ora hai tutto ciò che serve per avviare la tua attività di dropshipping. Puoi farlo facilmente con Shopify. Ci sono due metodi per fare dropshipping con Shopify: utilizzare un’app di dropshipping automatizzata, scaricabile dallo Shopify App Store, oppure collaborare direttamente con un fornitore da te selezionato e caricare in autonomia i prodotti sul tuo negozio Shopify.
Il principale vantaggio delle app di dropshipping è la possibilità di scegliere tra i prodotti di numerosi fornitori, avviando in tempi rapidi il negozio online senza la necessità di trovare prima accordi con i partner.
Allo stesso tempo, la collaborazione diretta con uno o più fornitori ti consente di contrattare gli accordi su prezzi e altri dettagli, e potresti anche avere l’esclusiva su alcuni tipi di articoli.
Non esiste una strategia valida per tutti, ogni commerciante deve trovare quella più adatta a sé e alle proprie esigenze.
* Questo articolo è scritto a solo scopo informativo, non si tratta in alcun modo di consulenza a livello legale, fiscale o aziendale. Consulta un professionista dedicato per assicurarti di essere a conoscenza di tutte le informazioni necessarie per operare legalmente nel tuo Paese. Shopify non è responsabile per il tuo utilizzo o affidamento su queste guide.
Per vendere prodotti utilizzando la piattaforma Shopify, devi rispettare le normative relative alla tua attività, i Termini di servizio di Shopify, la Politica di utilizzo di Shopify e qualsiasi altra politica applicabile.
Il dropshipping è legale? Domande frequenti
Il dropshipping è legale?
Sì, il dropshipping è legale in Italia e nella maggior parte degli Stati esteri. Devi però rispettare le normative che lo regolano.
Ho bisogno della partita IVA per fare dropshipping?
Sì, essendo considerata un'attività commerciale al pari dell’ecommerce tradizionale, hai bisogno di una partita IVA per fare dropshipping. Inoltre, prima di iniziare a vendere, devi iscriverti al registro delle imprese della Camera di Commercio, alla Cassa INPS Artigiani e Commercianti, e devi presentare la SCIA presso il tuo Comune di appartenenza.
Quali sono gli aspetti negativi del dropshipping?
I principali aspetti negativi del dropshipping sono:
- Alta competizione, dovuta dalla facilità di avvio e di gestione dell’attività
- Bassi margini di profitto, dovuti alle eventuali commissioni da pagare al fornitore e alla piattaforma di dropshipping
- Scarsa possibilità di risoluzione di eventuali problemi con la gestione dell’inventario e con la spedizione.
Puoi ridurre considerevolmente questi aspetti negativi selezionando fornitori affidabili e convenienti, e proponendo numerosi articoli di diverse tipologie ai tuoi clienti. Anche trovare la tua nicchia di mercato può essere un’idea vincente.
Quali sono i migliori fornitori di dropshipping?
Tra i migliori fornitori di dropshipping ci sono:
- AliExpress
- DSers
- Worldwide Brands
- Wholesale2b
Quali prodotti sono buoni per il dropshipping?
Tutti i prodotti sono buoni per il dropshipping, dall’abbigliamento, ai libri, ai gioielli e, perché no, al caffe. Se hai bisogno di qualche suggerimento, leggi il nostro articolo sui 150+ migliori prodotti per dropshipping.
Devo applicare l’IVA sui prodotti venduti in dropshipping?
La vendita in dropshipping segue le stesse regole della vendita ecommerce tradizionale. Devi quindi applicare l’IVA sui prodotti venduti in dropshipping (se il tuo regime fiscale lo prevede) e attenerti alla normativa fiscale del commercio online.