Quando si apre un'attività commerciale, come un ecommerce o un negozio fisico, creare un brand riconoscibile - e farlo conoscere - è importante per distinguersi in un mercato sempre più affollato.
Per aiutarvi a capire quanto è conosciuto il vostro brand, esiste una metrica che misura la notorietà di un marchio: stiamo parlando della brand awareness.
In questo articolo scopriremo cos'è nello specifico, con strumenti e strategie per misurarla e aumentare la notorietà del brand.
🎯 Brand awareness: cos'è e come si misura
- Cos’è la brand awareness? Significato e definizione
- Come misurare la brand awareness?
- Brand awareness: come aumentarla
- Esempi di brand awareness
Cos’è la brand awareness? Significato e definizione
💡 La brand awareness, in italiano consapevolezza di marca, è la notorietà di un marchio e indica la capacità di riconoscere un brand da parte delle persone o di un pubblico di riferimento.
La brand awareness misura la familiarità che i consumatori hanno con un determinato marchio, e implementare una strategia di consapevolezza efficace significa diventare la prima alternativa che viene in mente alle persone quando cercano uno specifico bene o servizio.
Anche se può sembrare un concetto astratto, è qualcosa che ci riguarda ogni giorno: immaginate di essere al supermercato per acquistare un dentifricio, qual è il primo brand che vi viene in mente?
Probabilmente, penserete a marche come Colgate, Mentadent o AZ.
Ecco raggiunto l’obiettivo massimo della brand awareness: diventare il marchio “Top of mind”, ovvero il primo brand a cui pensano le persone quando devono acquistare qualcosa.
Riuscire a diventare il brand "Top of mind" è una potentissima strategia per aumentare le vendite e rafforzare la propria brand reputation, una metrica che misura la reputazione e l’affidabilità trasmessi da uno specifico marchio.
Qual è la differenza tra brand awareness e brand reputation?
La brand awareness misura il livello di conoscenza e grado di notorietà di un marchio da parte delle persone o di un pubblico target.
La brand reputation misura il modo in cui viene percepito il brand e la sua reputazione, qualità e grado di affidabilità.
Ma come si misura la notorietà di un marchio? Scopriamolo insieme.
Come misurare la brand awareness?
Per misurare il grado di conoscenza di una marca, le aziende utilizzano specifici test di brand recognition e brand recall che rilevano la capacità di riconoscere un marchio.
Nello specifico, durante i test di brand recognition le persone vengono esposte a una serie di “indizi” (logo, slogan, jingle pubblicitario, ecc.) e viene misurata la facilità con cui gli intervistati riconoscono il brand e lo collegano alla specifica categoria di beni o servizi; in questo caso si parla di aided brand awareness (o consapevolezza aiutata), perché le persone riconoscono il brand con una serie di stimoli diretti.
Nei test di brand recall, alle persone viene chiesto di elencare quali brand associano a specifiche categorie merceologiche, senza alcun indizio o stimolo esterno: in questo caso si parla di unaided brand awareness (o consapevolezza spontanea); il brand citato più spesso è quello “Top of mind”, la prima scelta assoluta, che ha raggiunto il livello massimo di conoscenza.
C’è poi il concetto di brand salience, che misura il grado di considerazione di un marchio da parte delle persone quando si trovano in una situazione di acquisto reale.
Piramide di Aaker per misurare la notorietà di un marchio
Per misurare la brand awareness in modo efficace, l’economista David Aaker ha elaborato una classificazione della notorietà di un marchio, la Piramide di Aaker.
La piramide è composta da quattro livelli che consentono alle aziende di trovare il livello di notorietà del proprio marchio:
- Assenza di conoscenza: il grado più basso della piramide, i clienti non conoscono l’esistenza del brand.
- Conoscenza superficiale: i clienti hanno sentito parlare del brand, ma hanno bisogno di uno stimolo aggiuntivo per capire di cosa si tratta. È necessario rimboccarsi le maniche per aumentare la notorietà del brand.
- Conoscenza forte: i clienti menzionano il brand quando viene chiesto loro di elencare una serie di marchi da associare a una categoria di beni o servizi.
- Top of mind: il livello più alto della piramide di Aaker indica la “prima scelta”, ovvero il primo brand che viene in mente alle persone quando pensano a uno specifico prodotto o servizio. Per esempio, Apple per gli smartphone e computer o Nike per l’abbigliamento sportivo.
KPI brand awareness
Ma come capire quanto è noto un marchio? Misurare la brand awareness in marketing può essere complicato, perché non ci sono numeri chiari o cifre oggettive che rilevano il grado di notorietà di una marca.
Però possiamo affidarci ad alcuni KPI specifici per capire quanto è conosciuto il brand e aumentare la sua notorietà:
- Traffico diretto verso il sito web: il primo KPI da monitorare è il traffico diretto verso il sito web del vostro negozio. Se utilizzate Google Analytics su Shopify, dalla dashboard di Google Analytics potete filtrare il traffico e capire quante persone arrivano sul vostro sito web senza alcun passaggio intermedio.
- Volume di ricerca su Google: utilizzando uno strumento per la pianificazione delle parole chiave o Google Trends, è possibile misurare la consapevolezza di marchio associata al prodotto (es. “scarpe + nome brand”) o la crescita dell’interesse (e quindi della notorietà) di un brand nel tempo.
- Menzioni del brand: con tool come Google Alerts o Mention riceverete una notifica ogni volta che il marchio viene menzionato su Internet. Un aumento delle menzioni indica un incremento della sua notorietà.
- Engagement sui social media: strumenti di social media monitoring come Hootsuite o Buffer permettono di tracciare le menzioni del brand sui social media e misurare il passaparola questi canali.
- Backlink verso il sito web: anche i link verso il sito web sono un’importante KPI di consapevolezza del marchio. Per misurarli potete utilizzare un tool gratuito come Backlink Checker.
- Impression di una specifica campagna: il modo più classico per misurare la brand awareness è tracciare le impressioni ottenute da una campagna di marketing. Ad esempio, se fate pubblicità con Facebook Ads o Google Ads, potete misurare l’impatto sul brand generato dalla campagna e valutare l'aumento di notorietà del marchio.
Per riassumere, ecco i principali KPI per misurare la brand awareness:
- Traffico diretto verso il sito web;
- Volume di ricerca su Google;
- Menzioni del brand;
- Engagement sui social media;
- Backlink verso il sito web;
- Impression di una specifica campagna.
Brand awareness: come aumentarla
Non serve diventare un marchio di fama mondiale per aumentare la brand awareness: anche i negozi indipendenti possono ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nella propria nicchia di mercato.
Come iniziare?
Il primo passo è creare una personalità forte per il vostro marchio, definendo una brand identity chiara e riconoscibile e trovando la vostra unique selling proposition, quel "fattore X" che vi differenzia dai competitor.
Lo step successivo è farvi conoscere e informare i potenziali clienti della vostra esistenza: uno dei migliori metodi è offrire contenuti di valore alle persone con il content marketing, una tattica di lead generation che permette di acquisire contatti interessati in cambio di un contenuto gratuito, come articoli sul blog aziendale, guide o video corsi da scaricare.
La strategia per aumentare la brand awareness passa spesso dalla pubblicità tradizionale: che si tratti di fare pubblicità in TV o lanciare una campagna di affissioni, fare marketing “above the line” (ovvero, con mezzi che raggiungono le masse) è uno dei migliori metodi per incrementare la notorietà di un marchio.
Tuttavia, il costo per sostenere una campagna "above the line" può essere troppo elevato per un'attività indipendente.
Inoltre, i risultati sono più difficili da tracciare.
Qui entra in gioco la strategia di marketing “below the line” (indirizzato a un pubblico ristretto), con tecniche più economiche ma facilmente misurabili e spesso più efficaci, come:
- Sviluppare una strategia di social media marketing;
- Ottenere visibilità sui media o pubblicare guest post su blog esterni;
- Collaborare con marchi simili o complementari al vostro per creare una strategia di co-marketing;
- Lavorare con gli influencer;
- Sponsorizzazione di eventi;
- Tattiche di product placement;
Se gestite un negozio fisico (in caso contrario, ecco 7 buoni motivi per farlo), potrete ricorrere all’organizzazione di eventi o esperienze in-store per attirare clienti in negozio e aumentare la notorietà del marchio tra gli acquirenti locali.
Se invece preferite concentrarvi sulle vendite online, potete sempre aprire un temporary shop (o negozio pop-up), un negozio a tempo limitato per promuovere un prodotto o farvi pubblicità con una vetrina fisica.
Infine, non può mancare una strategia SEO per i motori di ricerca: oltre a migliorare la notorietà del vostro marchio, vi consentirà di intercettare i clienti nel momento esatto in cui cercano un prodotto o servizio da acquistare.
Ottimizzare le vostre campagne di brand awareness con queste tattiche vi permetterà di capire meglio il customer journey dei clienti e i touch-point che funzionano meglio nel percorso di conversione.
Qualunque sia il canale che sceglierete, il filo conduttore della vostra strategia dovrà essere la condivisione dei valori che contraddistinguono il marchio per restare coerenti con la vostra brand identity e ispirare fiducia.
Esempi di brand awareness
Infine, ecco alcuni esempi di brand awareness famosi da cui prendere ispirazione.
Coca-Cola
Coca-Cola è uno dei marchi più famosi al mondo: chi non associa la bevanda al suo iconico colore rosso, alle campagne con Babbo Natale e agli spot che parlano di felicità e condivisione?
Nel 2014, il brand ha lanciato una fortunata campagna virale creando bottiglie personalizzate con i nomi delle persone. Grazie a questa iniziativa, le vendite sono aumentate del 2% (invertendo un trend negativo) e il brand ha creato hype: oltre al nome, sull'etichetta delle bottiglie era stampato l'hashtag #CondividiCon, che le persone hanno utilizzato postando oltre un milione di foto sui social network.
NeN
NeN è un fornitore di luce e gas che ha fatto della trasparenza il suo cavallo di battaglia, creando una strategia di storytelling che punta tutto sulla semplicità: non a caso, lo slogan dell'azienda recita "Se ti sembra semplice è perché lo è".
Nel 2021, NeN ha pubblicato un’offerta di lavoro per trovare un Fantacalcio Specialist, una figura incaricata della gestione delle rose aziendali per dimostrare che il fantacalcio può essere prevedibile. L'offerta di lavoro è diventata virale con circa 4.000 candidature ricevute in appena 7 giorni, e ha permesso all'azienda di farsi pubblicità e aumentare la notorietà del brand.
Patagonia
Patagonia, azienda leader di abbigliamento sportivo, ha saputo associare il suo brand all'impegno per la sostenibilità con una strategia di brand activism.
In occasione del Black Friday 2011, l'azienda ha lanciato la famosa pubblicità "Don't buy this jacket", che spingeva le persone a non acquistare nuovi prodotti ma riutilizzare o riparare quelli già in possesso per ridurre i consumi e l'impatto ambientale. Sempre in occasione del Black Friday, Patagonia devolve il 100% delle vendite alle associazioni ambientaliste in tutto il mondo.
Questa strategia ha permesso al marchio di rafforzare la propria brand identity, diventando a tutti gli effetti il brand "Top of mind" per l'abbigliamento sostenibile.
Conclusioni
Dai grandi marchi globali al negozio di quartiere, ogni attività commerciale può beneficiare da una strategia di brand awareness per aumentare la sua notorietà.
Conoscete altri esempi famosi da cui prendere ispirazione? Ditelo nei commenti!
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Brand awareness: domande frequenti
Cosa significa brand awareness?
Come si misura la brand awareness?
Per misurare la brand awareness, ci sono KPI brand awareness come:
- Traffico diretto verso il sito web;
- Volume di ricerca su Google;
- Menzioni del brand;
- Engagement sui social media;
- Backlink verso il sito web;
- Impression di una specifica campagna.