Le vendite ecommerce globali hanno raggiunto circa i 6 trilioni di dollari, una cifra destinata ad aumentare fino a raggiungere gli 8 trilioni di dollari entro il 2026.
In un momento storico che vede il commercio mondiale più interconnesso che mai, grazie anche all’ascesa inarrestabile dello shopping su mobile, vendere all’estero online è di fondamentale importanza se gestisci un ecommerce che si rivolge a un pubblico globale.
In questa guida pratica scopriremo come vendere all’estero, come vendere prodotti italiani all’estero e come farlo configurando il tuo negozio Shopify e non solo.
Continua a leggere se vuoi vedere aumentare le vendite internazionali della tua attività.
INDICE
- Dove vendere all’estero? Dove e come scegliere i mercati su cui puntare
- Come creare un negozio per vendere all’estero
- Vendere all’estero online con i pagamenti multivaluta e i metodi di pagamento in valute locali
- Come configurare i domini internazionali in base al Paese
- Come tradurre la lingua del tuo negozio per vendere all’estero online
- Strategie di marketing per vendere all’estero
- Spedizione e vendita di prodotti nazionali all’estero
- Vendere all’estero: normative e adempimenti fiscali
- Vendere all’estero online tramite marketplace
- Vendere all’estero: conclusioni
- Vendere all'estero: domande frequenti
Dove vendere all’estero? Dove e come scegliere i mercati su cui puntare
Per vendere all'estero online con successo il primo passo è identificare i potenziali mercati di destinazione. Quindi, la domanda da porsi è, dove vendere all’estero?
Per trovare i mercati più adatti al tuo negozio, valuta le dimensioni dei mercati dei vari paesi, la facilità di fare affari e il ritorno atteso sull'investimento, il cosiddetto ROI.
Nella fase di analisi non dimenticare di creare delle buyer persona internazionali per individuare i target market più adatti al tuo prodotto. A differenza del mercato nazionale, in quello internazionale dovrai tenere conto di diversi aspetti tra cui cultura, lingua, usanze e abitudini.
Se riuscirai a naturalizzare l’esperienza del cliente, aumenterai senz’altro il traffico e quindi le conversioni. Per naturalizzare si intende avvicinarsi al cliente straniero e rendere “più locale” la sua esperienza, ossia quanto più naturale e fruibile possibile, attraverso traduzioni e adattamenti culturali.
In poche parole: traduci il tuo sito, crea delle campagne di marketing pensate in quella lingua e per quella cultura e concentra le tue vendite sui prodotti potenzialmente più vendibili in quella nazione e in quella cultura.
Ad esempio, se il tuo business si occupa di vendere vestiti online, se si tratta di abiti occidentali, nei paesi arabi troverai un mercato più difficile. In questo caso, dovrai pensare ad adattare la tua linea di abbigliamento al mercato di riferimento oppure cambiare mercato.
Inoltre, non dimenticare di verificare con i corrieri quali sono i paesi verso cui spediscono e quali mercati limitano o vietano la vendita dei prodotti.
Per approfondire:
- Come tradurre la pagina web del vostro negozio online: guida pratica
- Migliorare le conversioni del proprio negozio online: 6 trucchi infallibili
- Guida pratica sulla spedizione all’estero.
Guida gratuita di Shopify al commercio internazionale
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Vendere prodotti italiani all’estero
Quando si decide di lanciarsi in un mercato in generale, si è consapevoli dell’enorme concorrenza con cui ci si dovrà confrontare, ancora di più se si tratta di un mercato estero e più grande.
Ma l’Italia ha un grande vantaggio quando si tratta di spedizione e vendita di prodotti nazionali all'estero, di cui parleremo più avanti: il nostro patrimonio storico-culturale e l’immagine che abbiamo creato nel mondo di “Paese della Bella vita” contribuiscono a garantire un vantaggio competitivo non indifferente agli imprenditori che vogliono esportare i nostri prodotti.
Questo avviene anche per quella continua ricerca di standard di qualità elevati che ci contraddistingue in alcuni settori.
Ma il marchio “Made in Italy” non basta più per vendere all’estero online: per emergere e battere la concorrenza, offrire un buon servizio di assistenza clienti multicanale può essere la carta vincente.
Altro aspetto da non sottovalutare è avere un buon sistema di pagamenti integrato nella piattaforma, che consenta ai clienti di sentirsi al riparo da truffe e furti di identità.
Come creare un negozio per vendere all’estero
Una volta scelto il mercato, dovrai pensare a come creare un sito web che ospiti il tuo ecommerce per vendere all’estero. Se non hai competenze di programmazione, puoi rivolgerti a un’agenzia o a un freelance, oppure optare per una piattaforma per siti ecommerce “chiavi in mano”.
Ecco alcuni aspetti da considerare nella scelta dello strumento più adatto per vendere all’estero.
- Semplicità: prendi in considerazione la possibilità di dover apportare modifiche al tuo ecommerce, soprattutto quando la tua attività comincia a crescere o nel caso in cui dovrai espanderti in un altro mercato, con un’altra lingua e un’altra cultura. Se il software che hai a disposizione non è open source o se non hai competenze in merito, dovrai rivolgerti sempre all’agenzia o al freelance che ha realizzato il sito per te, con notevole dispendio di energie, tempo e denaro.
- Costi: vendere all’estero online potrebbe avere, lungo il percorso, delle battute di arresto, dei momenti di incertezza che con molta probabilità ti costringeranno ad aggiustare il tiro o addirittura a rinunciare al progetto. Non sarebbe la prima volta che un venditore rinuncia a vendere all’estero per una serie di complicazioni sopraggiunte in seguito all’avvio dell’attività. È per questo motivo che è importante realizzare un business plan che ti consenta di valutare tutte le variabili e ridurre gli errori e gli imprevisti al minimo. In una fase come questa, quindi, non è consigliabile acquistare un software da migliaia di euro da pagare comunque, meglio optare per una scelta scalabile nel tempo. Esistono diverse soluzioni sul mercato che consentono di aprire un ecommerce in poco tempo, senza troppe competenze e senza spendere una fortuna.
- Funzionalità: stila una lista di funzionalità che ritieni indispensabili per una piattaforma destinata a vendere all’estero. Per farlo, puoi semplicemente guardarti intorno. Studiare la concorrenza ti darà numerosi spunti per la tua lista e ti permetterà di includere tutto il necessario per realizzare le vendite e non solo, anche per ciò che concerne il servizio di assistenza clienti e il checkout.
Quale piattaforma ecommerce scegliere per vendere all’estero?
Scegliere come creare il proprio negozio online non è facile visto che ci sono decine di valide alternative disponibili. Scegliere la migliore piattaforma ecommerce è un passaggio fondamentale per vendere all’estero con successo e aumentare così le vendite del proprio ecommerce.
In generale, qualsiasi piattaforma ecommerce è adatta a vendere all’estero, che si tratti di una soluzione con hosting esterno e che richiede un minimo di conoscenze di programmazione, come Wordpress, o di una piattaforma online “chiavi in mano” e con hosting integrato, così da non doverti preoccupare degli aspetti tecnici.
Troverai sempre plugin, app e soluzioni interne o di terze parti, gratuite e a pagamento, per
tradurre il sito, configurare domini multipli, accettare pagamenti in diverse valute e tutte le altre esigenze per vendere all’estero.
Ad esempio, se scegli di realizzare un sito con Shopify, potrai creare in un lampo il tuo ecommerce e configurarlo fin da subito per la vendita internazionale online.
Vendere all’estero online con la semplicità di Shopify
Con Shopify non sarà necessario rivolgersi a un programmatore ogni volta che dovrai aggiornare il sito. Con la crescita della tua attività, sarai in grado di gestirla e aggiornarla in modo autonomo, anche se non possiedi competenze di programmazione.
Creare un sito per vendere all’estero con Shopify quindi semplifica tutta la procedura, grazie anche alle
app di traduzione disponibili nello store.
Vendere all’estero spendendo poco con Shopify
Shopify ti permette di contenere le spese offrendoti un prodotto di qualità altamente personalizzabile e completo senza spendere un patrimonio. Inoltre, è previsto un periodo di prova gratuito e non serve la carta di credito per usufruirne. Aspetti importanti per chi inizia a vendere all’estero online per la prima volta.
Per approfondire:
Vendere all’estero online con i pagamenti multivaluta e i metodi di pagamento in valute locali
Ora che hai aperto il tuo negozio online e scelto i mercati su cui puntare per vendere all’estero, è arrivato il momento di considerare i pagamenti multivaluta.
Per offrire un servizio migliore ai propri clienti esteri, è fondamentale dare la possibilità, a chi sta effettuando l’acquisto, di pagare nella propria valuta.
Secondo una ricerca effettuata dal Baymard Institute ApS, la media globale del tasso di abbandono del carrello si attesta su circa il 69,8%, ossia quasi 7 consumatori su 10 cambiano idea prima di finalizzare l’acquisto, il che si traduce in circa 18 miliardi di dollari annui in termini di mancati introiti. Questo è dovuto a una serie di motivi diversi, uno dei quali è legato proprio ai metodi di pagamento.
La ricerca quindi dimostra che chi non trova il metodo di pagamento desiderato, inclusa la valuta corretta, potrebbe abbandonare il carrello. Questa scelta è principalmente legata ai costi extra dovuti per la conversione.
Inoltre, pagare nella propria valuta consente al cliente di sapere esattamente quanto sta pagando, evitando confusione, equivoci o domande.
Indubbiamente si tratta di un sistema più comodo, che il cliente apprezzerà.
Un tempo i pagamenti in un’altra valuta erano molto più complicati da realizzare per via dei tassi di cambio, per i rischi sulla sicurezza e la gestione dei dati. Oggi, la tecnologia moderna ci consente di mettere in vendita un prodotto e ricevere il pagamento in euro, anche se l’acquisto è stato effettuato in sterline, yen o dollari.
Creare un’opzione di pagamento nella valuta locale, quindi, rappresenta un’ottima strategia per aumentare le vendite, riducendo il tasso di abbandono del carrello.
Per offrire questa opzione, nella fase di creazione del sito, dovrai provvedere a inserire un sistema di fatturazione che supporti questa funzione. In particolare il sistema dovrà:
- creare preventivi e fatture nelle diverse valute;
- aggiornare continuamente i tassi di cambio;
- calcolare in automatico i tassi di cambio nella valuta del cliente;
- emettere fatture nella valuta locale;
- calcolare i ricavi della vendita direttamente in euro.
Se hai scelto di vendere all’estero con Shopify, questa operazione diventa semplicissima.
Ricevere pagamenti in valuta locale con Shopify
Il requisito principale per abilitare i pagamenti multivaluta è attivare Shopify Payments come elaboratore dei pagamenti sul tuo negozio online. Per farlo, segui questa procedura:
- Dalla dashboard di Shopify, apri Impostazioni > Pagamenti.
- Nella sezione Shopify Payments, clicca su Gestisci.
- Nella sezione Paesi/regioni, clicca su Aggiungi paese/regione.
- Seleziona il Paese o la regione che desideri supportare dall'elenco "Paesi e regioni supportati", quindi clicca su Aggiungi paese/regione.
- A questo punto, per consentire ai clienti di scegliere la valuta da utilizzare, inserisci un selettore di valuta nel tema del tuo negozio. Il modo più semplice per farlo è installare l’app gratuita Geolocation di Shopify che, oltre ad aggiungere al footer del negozio online un selettore ad hoc per permettere ai clienti di scegliere lingua e Paese, offre suggerimenti su lingua e Paese in base alla posizione geografica e alla lingua del browser o del dispositivo del cliente.
Ora i clienti potranno visualizzare i prezzi del negozio, pagare gli ordini al momento del check-out e ricevere rimborsi nella loro valuta locale. Inoltre, potrai scegliere di convertire i prezzi automaticamente, utilizzando il tasso di cambio di mercato attuale, o manualmente, utilizzando un tasso di cambio personalizzato. Puoi anche personalizzare i prezzi in base a Paese o regione configurando i
Un ulteriore aspetto da considerare è se includere o meno le imposte in base al Paese del cliente. Ad esempio, mentre in Europa i prezzi mostrati sono in genere comprensivi di tasse e imposte applicabili, i clienti americani si aspettano di vedere separati prezzo del prodotto e imposte. Il nostro consiglio è quello di documentarsi sulle abitudini del Paese in cui vuoi vendere all’estero e adottare gli adeguamenti necessari per offrire un’esperienza ancora più localizzata.
Secondo una nostra ricerca, abilitare i metodi di pagamento locali sul tuo negozio può aumentare le conversioni fino al 2,9%. Shopify Payments include di default alcuni metodi, tra cui Klarna, Sofort, iDEAL, EPS e Bancontact, quindi non dovrai far altro che abilitare i pagamenti locali in Shopify.
Come configurare i domini internazionali in base al Paese
Ora che hai configurato i pagamenti multivaluta e i metodi di pagamento locali, il prossimo passo verso l’internazionalizzazione del tuo negozio online è localizzare l'esperienza utente configurando specifici domini internazionali.
I domini internazionali, oltre a consentirti di conquistare la fiducia dei clienti, aumentano anche la probabilità che gli acquirenti paghino nella loro valuta senza dover compiere operazioni manuali. Questo perché potrai configurare i prezzi e le lingue predefinite per ogni mercato a cui intendi rivolgerti.
Ad esempio, se il tuo negozio si chiama “SaraAbitiPremaman.com” e vuoi vendere in Svizzera, puoi configurare i domini internazionali in modo che gli acquirenti vedano “SaraAbitiPremaman.ch” (ccTLD, dominio di primo livello) o “ch.SaraAbitiPremaman.com” (sottodominio).
Se non sai se utilizzare un ccTLD o un sottodominio, ti consigliamo di cominciare con un sottodominio per non incorrere in spese aggiuntive.
Se utilizzi un dominio gestito da Shopify, puoi aggiungere un sottodominio direttamente dalla dashboard. Per i domini di terze parti, fai riferimento alla loro documentazione per la configurazione, e poi collega il tuo sottodominio a Shopify. Una volta che il tuo nuovo dominio è collegato su Shopify, imposta i prezzi e le lingue predefinite nella sezione Domini della dashboard.
Completata questa procedura, gli acquirenti che visitano un dominio locale vedranno in automatico i prezzi nella loro valuta locale. Inoltre, Shopify si occupa automaticamente della SEO per tuo conto, impostando i tag hreflang su ciascuno dei tuoi domini. In questo modo, Google e gli altri motori di ricerca possono capire quale dominio si riferisce a un determinato Paese o regione, permettendo agli acquirenti di vedere il dominio giusto e i prezzi nei risultati di ricerca.
Come tradurre la lingua del tuo negozio per vendere all’estero online
Come già detto in precedenza, per vendere all’estero in modo efficace è fondamentale
abbattere qualsiasi tipo di barriera linguistica.
Come visto per i prezzi e le valute locali, quasi l'80% degli acquirenti internazionali preferisce navigare in un negozio ecommerce disponibile nella propria lingua nativa, così da rendere un negozio tradotto un potente strumento per aumentare le vendite internazionali.
La traduzione di un ecommerce può passare attraverso diverse vie, che dipendono dal tipo di piattaforma che hai utilizzato per realizzare il tuo sito.
Ad esempio, per WordPress bisogna scegliere un plugin di traduzione compatibile. Di solito ci si affida a WPML per via della sua semplicità di utilizzo. Ma per tradurre anche tutta la parte relativa all’ecommerce vero e proprio, dove sono incluse tutte le funzionalità per la vendita, è necessario integrare anche WooCommerce Multilingual.
Anche in questo caso, se non hai competenze in merito, puoi rivolgerti a un freelance o a un’agenzia. In ogni caso, ecco le modalità in cui è possibile tradurre un ecommerce:
- Installando un plugin, come accennato poco sopra, come WMPL.
- Implementando diverse versioni del tuo sito ciascuna in una lingua diversa. In questo caso puoi anche collegarle in modo reciproco attraverso un menu.
- Utilizzando un proxy di traduzione che provvede a monitorare il sito web originale traducendo i contenuti.
- Utilizzando WordPress Multisite che crea una rete di siti in diverse lingue senza installare alcun plugin.
Tradurre siti web in diverse lingue è un’operazione complessa e, se vuoi un lavoro ben fatto, dovrai richiedere la collaborazione di diverse figure professionali: un content creator, un traduttore e uno sviluppatore di software.
Se non hai le competenze necessarie, la traduzione del tuo sito potrebbe diventare un’operazione lunga e dispendiosa.
La buona notizia? Con Shopify non è necessario aprire più negozi localizzati per offrire un'esperienza di acquisto multilingue!
Per iniziare, sfoglia la nostra collezione di app per la traduzione. Queste app si collegano direttamente alla sezione Lingue del tuo negozio Shopify, dove gestirai la traduzione dei tuoi contenuti.
La maggior parte delle app offre un periodo di prova gratuito di 7-14 giorni, quindi prenditi tutto il tempo per provarle e scegliere la tua preferita. Una volta selezionata e installata l’app di traduzione, attiva la lingua in cui desideri tradurre il tuo negozio dalla sezione Lingue del negozio della dashboard (Impostazioni > Lingue del negozio).
Ora puoi iniziare a tradurre i tuoi contenuti utilizzando l’app che hai installato. Se conosci la lingua del Paese in cui vuoi vendere, puoi occupartene in prima persona.
In alternativa, puoi utilizzare uno strumento di traduzione automatica come DeepL, soprattutto se hai un budget ridotto o vuoi semplicemente testare un nuovo mercato, contattare un esperto Shopify o rivolgerti a un traduttore freelance.
Quest’ultima opzione è fortemente consigliata nel caso in cui un nuovo mercato si riveli particolarmente promettente: per quanto le traduzioni automatiche abbiano fatto passi da gigante negli ultimi anni, il tocco umano e il valore aggiunto di un traduttore professionista saranno subito riconosciuti e apprezzati dai tuoi clienti internazionali.
Quali contenuti tradurre per vendere all’estero? Innanzitutto concentrati sulle pagine ad alto traffico, come la homepage, le pagine prodotto, le domande frequenti e le informazioni legali o i termini di servizio.
Inoltre, non dimenticare di tradurre anche le email automatiche che vengono inviate ai clienti in seguito all’ordine, ad esempio la conferma di pagamento o spedizione.
Una volta completata la traduzione in una determinata lingua, assicurati di renderla disponibile per il relativo dominio internazionale tornando alla sezione Domini e impostandola come predefinita o come opzione di lingua.
Per quanto riguarda la SEO, anche in questo caso Shopify si occuperà di tutto, impostando i tag hreflang
corretti per ogni nuova lingua pubblicata, mentre l'app Geolocation che hai in precedenza installato consentirà agli acquirenti di passare in tutta semplicità da una lingua all'altra.
Strategie di marketing per vendere all’estero
La pubblicità è un modo efficace per generare traffico internazionale verso il tuo negozio e testare allo stesso tempo l’esperienza locale offerta ai clienti.
Qualunque sia il canale su cui intendi fare pubblicità, è importante creare campagne specifiche per ogni Paese, rivolte direttamente agli acquirenti internazionali, per indirizzarli alla versione localizzata del tuo sito.
Rimuovere gli ostacoli per gli acquirenti è un’operazione di particolare importanza, soprattutto per coloro che visitano il tuo negozio da un nuovo Paese o regione per la prima volta. Presta particolare attenzione alla duplicazione delle campagne online preesistenti se intendi riutilizzarle in nuovi Paesi o regioni, poiché potrebbero non essere efficaci per il pubblico di destinazione o indirizzare alla versione non localizzata del tuo negozio.
Ad esempio, su Facebook Business Manager, dividi gli annunci che si rivolgono ai nuovi clienti in diverse campagne. Localizza testi (una tattica efficace è quella di menzionare la spedizione veloce al Paese di destinazione), immagini, e assicurati che gli URL di destinazione riflettano i domini internazionali che hai impostato per ogni mercato.
Facebook è solo uno dei tanti esempi da considerare. Assicurati di investire il tempo necessario per localizzare la tua pubblicità su ciascuno dei canali online che utilizzi per acquisire clienti. Se sfrutti il retargeting su Facebook, Google o Pinterest, assicurati che queste campagne siano localizzate in base alle preferenze dei tuoi acquirenti, mostrando loro prezzi e lingua locali. Per farlo, puoi creare un feed di prodotto Shopify che supporti più valute e lingue per visualizzare sia gli stessi prezzi che le preferenze del tuo negozio online. Ti consigliamo di dare un’occhiata ad app come DataFeed Watch o Multiple Google Shopping feeds se cerchi una soluzione Shopify adatta a Google.
Per approfondire:
Spedizione e vendita di prodotti nazionali all’estero
Se fino a oggi hai spedito solo in Italia, la spedizione all’estero potrà sembrarti molto complicata. Saremo onesti, non è la cosa più semplice di questo mondo, ma studiando bene le procedure e le normative dei Paesi di destinazione, non sarà un’impresa impossibile.
Di solito, i costi delle spedizioni variano in base al Paese di destinazione (più è lontano, più aumentano i costi), a meno che tra questo e l’Italia non siano in essere accordi bilaterali allo scopo di ridurli.
Altro aspetto importante da considerare è che alcune merci sono proibite in alcuni Paesi, in particolar modo se la spedizione avviene per via aerea. In questo caso è sempre bene consultare il Dangerous Goods Regulation (GDR) di IATA, International Air Transport Association, dove sono elencate tutte le merci proibite.
Le fasi della preparazione della spedizione restano pressoché invariate rispetto alle spedizioni italiane: preparazione del pacco, imballaggio, stampa della lettera di vettura, consegna al corriere.
Quello che cambia sono i documenti da predisporre per la spedizione.
La prima distinzione da fare riguarda le spedizioni nell’Unione europea, in genere più semplici, e quelle oltre i confini europei, per le quali è necessario compilare moduli doganali e dotarsi del codice EORI.
Per la spedizione all’interno della Comunità europea, basterà stampare in tre copie la lettera di vettura, una da conservare firmata, una per il corriere e la terza che dovrà accompagnare il pacco.
Per la spedizione verso Paesi extraeuropei invece dovrai munirti anche della fattura e della dichiarazione di libera esportazione, oltre al codice EORI, il codice di registrazione e identificazione degli operatori economici.
Per approfondire:
Vendere all’estero: normative e adempimenti fiscali
Per vendere all’estero, dovrai tenere conto della normativa del Paese di riferimento e provvedere agli adempimenti fiscali aggiuntivi.
Primo fra tutti, per chi vende all’interno dell’Unione europea, la registrazione al regime OSS UE, necessaria per versare l’IVA sulle vendite nel mercato europeo.
Altro adempimento è l’iscrizione al VIES, il sistema elettronico di scambio dati sull’IVA, per verificare la validità della partita IVA e contrastare evasioni fiscali.
Vendere all’estero comporta anche l’adeguamento alle norme del GDPR, il Regolamento generale sulla protezione dei dati, che prevede anche l’inserimento di una privacy policy all’interno del proprio sito.
Nel sito dovrà essere prevista anche una sezione dedicata ai termini d’uso del contratto tra venditore e acquirente e i diritti e gli obblighi delle parti. Inoltre dovranno essere specificati quali sono i termini di pagamento, le modalità di trasporto e di esercizio del diritto di recesso. Infine, bisogna indicare il foro competente in caso di controversie.
In merito alla partita IVA da applicare alle vendite, se commercializzi i tuoi prodotti nel mercato europeo, allora viene presa in considerazione quella del Paese di destinazione per il modello di business B2C (business to consumer). Quando invece si tratta di un modello di business B2B (business to business) l’IVA non viene applicata.
Se invece il tuo mercato è extraeuropeo, allora le operazioni sono esenti da IVA e la responsabile per le operazioni di sdoganamento della merce ricadono sul cliente, che dovrà pagare i dazi previsti.
In ogni caso non è semplice districarsi nella giungla del fisco (nazionale e internazionale), per questo motivo è preferibile rivolgersi a fiscalisti esperti del settore, in questo modo avrai tempo per concentrarti su altri aspetti come la crescita del tuo business.
Vendere all’estero online tramite marketplace
Se le procedure di spedizione all’estero ti spaventano, una soluzione alternativa potrebbero essere i marketplace, una sorta di mercato virtuale dove è possibile vendere di tutto.
Un esempio di marketplace sono piattaforme come eBay, Amazon o AliExpress che vengono definite di tipo orizzontale perché si rivolgono a un mercato che abbraccia diversi settori. I marketplace verticali, invece, sono delle piazze virtuali che si concentrano su un unico settore merceologico, ad esempio Zalando per l’abbigliamento, Etsy per l’arte e l’artigianato o ePrice che si occupa solo di elettrodomestici e tecnologia in generale.
Il vantaggio di questo tipo di canale di vendita consiste nella possibilità di presentare i propri prodotti a milioni di utenti in ogni parte del mondo. Inoltre, altro aspetto importante riguarda le spedizioni che vengono semplificate dalla piattaforma.
L’altra faccia della medaglia, però, è che non c’è alcuna personalizzazione: sarai uno fra i tanti venditori online che lotta contro una concorrenza enorme.
Per provare a differenziarti dalla concorrenza, l’unico aspetto su cui puoi puntare è un’assistenza post vendita di eccellenza, che ti farà guadagnare delle posizioni all’interno del marketplace e acquisire maggiore visibilità tra i tuoi clienti e non solo.
Vendere all’estero: conclusioni
Far crescere il proprio business significa espandersi in nuovi mercati, e oggi le frontiere non possono rappresentare un ostacolo.
In questo articolo abbiamo cercato di fornirti una guida sulle procedure da seguire per vendere all’estero. Non si tratta di un business semplice, è vero, ma senza farti intimorire, procedendo un passo alla volta, con la giusta formazione e una buona dose di determinazione, riuscirai a creare il tuo ecommerce e a vendere i tuoi prodotti all’estero.
In questo scenario, Shopify rende il commercio internazionale più accessibile a tutti, semplificando in particolare tutte le operazioni necessarie ai negozi indipendenti per iniziare a vendere all’estero.
Per ulteriori informazioni sulle vendite internazionali, ti suggeriamo di consultare la sezione dedicata del nostro Centro Assistenza: Vendita internazionale.
Buone vendite globali!
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Vendere all'estero: domande frequenti
Come vendere all'estero su internet?
Vendere all’estero online prevede i seguenti passaggi:
- Individuare il mercato di riferimento.
- Creare un negozio online multilingue e multivaluta, offrendo la possibilità di utilizzare metodi di pagamento del Paese di riferimento, per localizzare il più possibile l’esperienza del cliente.
- Configurare domini internazionali.
- Elaborare strategie di marketing per l’estero.
- Assicurare spedizioni rapide e affidabili, seguendo le normative locali dei Paesi europei ed extraeuropei.
Come vendere prodotti italiani all’estero?
Vendere prodotti italiani all’estero significa competere con una concorrenza più ampia. Per farlo è necessario mettere in atto una serie di strategie:
- Creare un sito multilingue e multivaluta che offra un’esperienza locale al cliente.
- Improntare le strategie di marketing in base a ciascun Paese.
- Utilizzare un sistema di spedizioni rapido e affidabile sia per le spedizioni all’interno dell’Unione europea sia per quelle extraeuropee.
- Predisporre un sistema di assistenza clienti completo ed efficiente.
- Puntare alla qualità dei prodotti italiani.
Come scegliere i mercati su cui puntare per vendere all'estero?
Per scegliere un mercato su cui puntare per vendere all’estero, è importante valutarne dimensioni, semplicità di conduzione del business, potenziale ritorno sull’investimento e prenderne in considerazione le differenze linguistiche e culturali. La creazione di buyer persona internazionali può semplificare l’individuazione dei mercati più adatti per iniziare a vendere all’estero.
Come posso offrire pagamenti in valuta locale?
Puoi configurare un sistema di pagamenti multivaluta, cosicché i clienti possano pagare nella loro valuta. Shopify, ad esempio, permette di abilitare pagamenti in diverse valute con Shopify Payments e configurare un selettore di valuta per migliorare l’esperienza utente e semplificare il vendere all’estero.