Il remarketing è una tecnica utilizzata per riconquistare gli utenti che mostrano interesse verso i vostri prodotti o servizi senza passare all’azione, come coloro che visitano il sito web senza concludere l’acquisto o abbandonano il carrello prima del check-out.
Volete saperne di più? In questo articolo scopriremo di cosa si tratta e come farlo in modo efficace con tecniche e strategie.
🎯 Indice
- Cos’è il remarketing? Significato e definizione
- Qual è la differenza tra remarketing e retargeting?
- Come fare remarketing su Google
- Come fare remarketing su Facebook e Instagram
- Come fare remarketing con l’email
- Quanto costa fare remarketing?
- Consigli e strategie per fare remarketing
Cos’è il remarketing? Significato e definizione
💡 Il remarketing è una strategia pubblicitaria basata sulle azioni compiute in precedenza dagli utenti per mostrare inserzioni mirate alle persone che hanno già interagito con il vostro brand.
Grazie al remarketing dinamico, è possibile mostrare gli stessi prodotti o servizi che le persone hanno visualizzato durante la navigazione e riprendere il processo di acquisto dal momento in cui è stato interrotto.
La tecnologia si basa sul tracciamento degli utenti tramite cookie, pixel o stringhe di codice sul vostro sito web: pur non avendo alcun impatto sulla navigazione, permettono di monitorare il comportamento delle persone per mostrare loro degli annunci iper rilevanti e convincerle a tornare sul vostro negozio.
Qual è la differenza tra remarketing e retargeting?
Anche se remarketing e retargeting vengono utilizzati come sinonimi, la differenza tra remarketing e retargeting è che il primo si basa sulle campagne di email marketing per intercettare gli utenti di cui conoscete già l’indirizzo email, mentre il secondo sfrutta il display advertising per mostrare inserzioni alle persone che hanno interagito con il vostro brand (es. visitato il sito web, aggiunto articoli al carrello) mentre navigano su siti esterni.
Per essere efficace, una strategia di remarketing deve necessariamente basarsi su quanti più touchpoint possibili. Il customer journey degli utenti non è mai lineare, motivo per cui raggiungerli tramite canali diversi con una campagna multi-touch è fondamentale per convincerli a passare all’azione.
Vediamo come iniziare.
Come fare remarketing su Google
Le inserzioni Google Ads sono un ottimo punto di partenza per fare remarketing.
Google consente di stabilire degli elenchi per il remarketing (conosciuti con l’acronimo di RLSA) tramite il pixel di Google Analytics sul vostro sito web o tag di Google Ads per segmentare il pubblico a cui mostrare le inserzioni sulla Rete di Ricerca (risultati della ricerche per parole chiave), Rete Display (siti esterni che ospitano annunci Google AdSense) e Rete Discovery (tutte le proprietà di Google, tra cui YouTube, Gmail e feed dell'app Google).
Se l’obiettivo della vostra campagna di remarketing è aumentare le vendite, le inserzioni Google Shopping mirate agli utenti che hanno già visitato il vostro sito web possono aiutarvi a raggiungere un tasso di conversione fino a 4 volte superiore rispetto agli utenti standard.
Google Shopping consente di creare delle campagne Shopping intelligenti basate sul remarketing dinamico per mostrare i prodotti alle persone che hanno già interagito con il vostro brand: in questo caso, un’ottima strategia potrebbe essere quella di offrire degli sconti speciali (10-20%) sui prodotti che i potenziali acquirenti hanno già visualizzato per convincerli a passare all’azione.
Per approfondire l'argomento, leggete il nostro articolo sulle strategie Google Shopping da utilizzare per il vostro negozio.
Come fare remarketing su Facebook e Instagram
Fare retargeting su Facebook significa mostrare inserzioni su Facebook e Instagram alle persone che hanno già visitato il vostro sito web o interagito con i vostri account aziendali.
Per iniziare, dovrete integrare il Pixel di Facebook sul vostro sito con cui monitorare l’attività degli utenti. In seguito, dalla dashboard di Business Manager, occorre creare un pubblico personalizzato da segmentare in base al punto in cui si trovano le persone durante il loro funnel di conversione, ad esempio:
- Utenti che hanno visitato il vostro sito web;
- Utenti che hanno visualizzato una specifica categoria di prodotti;
- Utenti che hanno interagito con il vostro brand su Facebook e Instagram;
- Utenti che hanno aggiunto articoli al carrello;
- Utenti che hanno abbandonato il check-out;
- E altro ancora.
Tutti questi segmenti di pubblico possono anche essere filtrati per ordine temporale (es. utenti che hanno aggiunto articoli al carrello negli ultimi 7 giorni).
Una volta definito il pubblico, Facebook vi consentirà di creare campagne di remarketing mostrando annunci altamente mirati su Facebook, Instagram, Audience Network o Messenger.
Un formato particolarmente efficace per aumentare le vendite sono le inserzioni carosello: questa tipologia di annuncio permette di mostrare 2 o più immagini/video in sequenza che rimandano a pagine diverse (ad esempio, prodotti che gli utenti hanno visualizzato sul vostro negozio). Secondo alcune ricerche, il CTR delle inserzioni a carosello fino al 72% superiore rispetto alle immagine singole, con un costo per conversione del 30-50% inferiore.
Come fare remarketing con l’email
Secondo le statistiche di email marketing, il ROI su ogni dollaro investito in email marketing è di circa 36 dollari.
Come sfruttare questo canale per fare remarketing?
La strategia più efficace è quella per il recupero dei carrelli abbandonati, che ha un tasso di conversione medio del 33,89%. La tecnica consiste nell’invio di un’email di remarketing agli utenti che hanno aggiunto articoli al carrello senza concludere l’acquisto per convincerli all’azione: a livello globale, circa il 70% di tutti i carrelli vengono abbandonati senza completare il check-out, ecco perché una strategia email può aiutarvi a recuperare una parte di queste vendite mancate e ridurre il tasso di abbandono carrelli.
Quando si tratta di fare email remarketing, il tempo è un fattore prezioso: una ricerca di SaleCycle dimostra che prima vengono inviate le email per il recupero dei carrelli, più queste saranno efficaci. Entro un’ora il tasso di conversione medio è del 6,33%, che scende all’1,74% dopo 24 ore.
Per massimizzare l’efficacia delle vostre strategie di recupero carrelli, cercate di fare leva sul principio di scarsità e urgenza, offrendo sconti esclusivi o a tempo limitato per convincere gli utenti a concludere il check-out prima che sia troppo tardi. Inoltre, non dimenticate di proporre articoli superiori o complementari tramite l’upselling e il cross-selling per incentivare i clienti ad aggiungere altri prodotti al carrello e aumentare il valore medio dell’ordine.
🛒 Per approfondire: Come recuperare i check-out abbandonati con Shopify.
Quanto costa fare remarketing?
Uno dei vantaggi principali del remarketing sono i costi inferiori rispetto alle campagne di marketing tradizionale: segmentando il pubblico, è possibile raggiungere una nicchia più ristretta di persone a cui mostrare gli annunci, riducendo la spesa pubblicitaria.
Ad esempio, il costo medio per clic degli annunci di remarketing su Google Ads varia tra i 0,66 e 1,23 dollari, rispetto agli 1-2 dollari delle campagne tradizionali.
Per quanto riguarda Facebook, secondo WordStream il costo per clic medio delle inserzioni di retargeting è compreso tra 0,75 e 1,25 dollari, rispetto a 1,5 dollari delle inserzioni classiche.
Consigli e strategie per fare remarketing
Qualunque sia il canale scelto per la vostra campagna di retargeting, ecco alcuni consigli e strategie da applicare per renderla più efficace:
1 - Non trascurate il prospecting
Puntare sul segmento di pubblico sbagliato potrebbe vanificare tutti i vostri sforzi di riconquista dei clienti.
Assicuratevi che la vostra strategia di prospecting - ovvero di studio dei potenziali clienti - vi permetta di segmentare il pubblico in base all’effettiva propensione all’azione dimostrata: se gli utenti stanno semplicemente navigando sulle pagine del vostro negozio ma non hanno compiuto alcun passaggio critico (come l’aggiunta di articoli al carrello), una campagna di remarketing basata sul check-out potrebbe non essere molto efficace.
2 - Ottimizzate la landing page
Quando cliccano un annuncio, le persone si aspettano di visualizzare la pagina dell’offerta con tutte le informazioni rilevanti. Ecco perché ottimizzare la landing page - ovvero la pagina di “atterraggio” - è davvero molto importante per incentivare le persone a concludere l’azione. Includere informazioni poco rilevanti o passaggi superflui potrebbe allontanare gli utenti dall’obiettivo, rendendo poco efficaci le vostre campagne di retargeting.
3 - Monitorare il ROI
Le piattaforme di remarketing che abbiamo analizzato consentono di tracciare tutti i costi delle vostre campagne. Le metriche a cui dovete prestare attenzione per determinare il ROI globale sono il costo per clic, il costo per acquisizione e il costo per conversione. Queste statistiche vi permetteranno di capire l’efficacia della campagna e intervenire se necessario.
4 - Limitate la durata nel tempo
Gli utenti sono consapevoli che le aziende osservano i loro comportamenti online: non a caso, con l’introduzione di iOS 14, Apple ha rivoluzionato il modo con cui le persone decidono quali dati condividere con le aziende. Per limitare la sensazione di essere "seguite" nelle persone, definite la durata nel tempo delle vostre campagne di remarketing: ad esempio, trascorsi 7 giorni, è improbabile che le persone decidano di concludere un check-out abbandonato, motivo per cui è preferibile gettare la spugna per concentrare i propri sforzi di marketing verso gli utenti che hanno interagito più di recente.
Conclusioni
Il remarketing è una strategia fondamentale per i negozi online. A prescindere dal canale utilizzato, consente di riconquistare i clienti persi durante il funnel di conversione, riducendo la spesa pubblicitaria e aumentando la fidelizzazione.
Anche voi sfruttate il retargeting per aumentare le vendite del vostro negozio? Quali best practice consigliate? Ditelo nei commenti!
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