Molti imprenditori aprono un’attività con poco più di un sogno e una piccola somma di denaro. Alcuni modelli di business richiedono infatti dei costi di avviamento molto ridotti e noi di Shopify abbiamo assistito personalmente al successo di svariati imprenditori che sono partiti da basi piuttosto umili. Tuttavia, tra le piccole imprese che aprono la propria attività e poi non sopravvivono, più di un terzo cita come motivo proprio la scarsa liquidità.
E allora volevamo capire: quanto costa davvero gestire un’attività nel 2024? Gli aspiranti imprenditori hanno convinzioni errate su quali saranno i costi nel loro primo anno di attività?
Per rispondere a queste e ad altre domande, abbiamo intervistato 150 aspiranti imprenditori e 300 proprietari di piccole imprese negli Stati Uniti.
Continua a leggere per consultare il prospetto dettagliato di questi costi e pianificare più facilmente le tue spese.
Quanto costa aprire un’attività?
- Costi dei prodotti
- Costi operativi
- Costi del negozio online
- Costi di spedizione
- Costi offline
- Costi per lo staff
- Costi di marketing
Nel primo anno di attività, i proprietari di piccole imprese spendono in media €35.000 ($40.000). Tuttavia, i costi necessari per aprire un’attività variano notevolmente e dipendono da molti fattori diversi, come il settore in cui si opera, il modello di business, la grandezza del team, il costo dei prodotti e così via.
Tra le varie domande del nostro sondaggio, ai nostri intervistati abbiamo chiesto di dare uno sguardo ai registri del loro primo anno di attività e di dirci quanti fondi avevano destinato alle varie spese aziendali come percentuale del loro budget totale.
1. Costi dei prodotti
Le spese legate ai prodotti sono una parte inevitabile della gestione di un ecommerce. Senza materie prime, inventario, fornitori, processi di produzione o brevetti, non avresti niente da vendere. Tutti questi elementi, come immaginerai, richiedono un esborso di denaro.
I costi dei prodotti sono la spesa più ingente in assoluto. Il nostro studio ha rilevato che nel primo anno di attività i costi dei prodotti rappresentano quasi un terzo (31,6%) delle spese di una piccola impresa. Tra l’altro non sono solo quelli più elevati, ma anche quelli più difficili da contenere. Circa il 21% delle aziende ha dichiarato che i costi associati all’inventario, come i test sui prodotti, la ricezione e la restituzione dei prodotti difettosi e le scorte in eccesso, possono far lievitare rapidamente le spese.
2. Costi operativi
I costi operativi riguardano le spese necessarie per far funzionare l’attività, oltre ai costi di gestione quotidiana per mantenere attivo il negozio. Tali costi includono anche quelli per la costituzione della società, come ad esempio una società a responsabilità limitata, spese legali, per software di contabilità e servizi.
Le piccole imprese spendono in media l’11% del loro budget per coprire questi costi operativi. Tuttavia, c’è da aggiungere che circa il 23% degli imprenditori ha indicato come inaspettatamente costose determinate spese una tantum per l’avvio di una piccola impresa, come licenze, permessi e assicurazioni aziendali. Sono anche rimasti sorpresi dal fatto che negli Stati Uniti sia necessario pagare per la costituzione di una società sia a livello statale che federale.
Inoltre, nella sezione qualitativa del nostro studio, i titolari d’impresa hanno citato più volte le tasse e la contabilità come un’incombenza fastidiosa per la quale vale la pena rivolgersi a un professionista.
3. Costi del negozio online
Quando abbiamo chiesto ai nostri aspiranti imprenditori a quanto pensavano che sarebbero ammontati i costi del loro primo anno di attività, hanno sovrastimato completamente un aspetto: il loro negozio online. Si aspettavano infatti di spendere il 12% del loro budget per i costi online, ma in realtà hanno speso solo il 9% nel primo anno.
La percezione dei costi e della complessità connessi al lancio e alla crescita di un’attività online rimane una delle principali barriere iniziali per molti aspiranti imprenditori, ma di base è in gran parte infondata. La filosofia di Shopify è quella di consentire proprio a quegli imprenditori che non hanno competenze di programmazione o di design di aprire un negozio online e di farlo a prezzi accessibili.
La nostra ricerca conferma che ci siamo riusciti: su un campione di 300 imprenditori intervistati, abbiamo riscontrato che i clienti Shopify hanno speso in media 38.000 dollari nel loro primo anno di attività, mentre i clienti non Shopify hanno speso in media 41.000 dollari.
4. Costi di spedizione
Il processo che porta un prodotto al cliente finale implica una spesa che qualunque ecommerce deve tenere in considerazione. Che tu spedisca prodotti dal tuo magazzino o ricorra a fornitori di dropshipping, sappi che circa l’8,7% delle tue spese annuali sarà assorbito dalle spedizioni. Tali spese includono il packaging, le etichette e i costi dell’assicurazione delle spedizioni.
Nelle risposte, circa il 34% dei business ha fatto riferimento anche ai costi di imballaggio, agli articoli danneggiati o restituiti e alle spese di spedizione generali. Questo aspetto è stato menzionato come particolarmente critico per i business con bassi volumi di spedizione nelle fasi iniziali.
5. Costi offline
Oltre a vendere sul tuo negozio online vendi anche di persona? Le vendite offline implicano ovviamente delle spese, come il costo degli stand o dei tavoli, l’ufficio, l’affitto e la benzina necessaria per arrivare in loco.
La spesa varia a seconda che si tratti di un punto vendita permanente o di un pop-up store. Un’attività online che vende saltuariamente nei mercatini dell’artigianato avrà spese offline di gran lunga inferiori a quelle di un negozio con sede fissa. A titolo indicativo, considera che nel primo anno di attività un business medio spende il 10,5% in spese offline.
6. Costi per lo staff
Se sei un solopreneur, le tue risorse sono limitate: iniziano e finiscono con te. Il tutto si limita alle competenze che possiedi e a quelle che hai voglia di imparare. Nell’arco della loro carriera, molti imprenditori raggiungono un punto in cui devono soppesare i costi finanziari necessari per assumere qualcuno con quelli correlati al tempo che devono investire nella loro attività dovendo fare tutto da soli.
Non sorprenderà che avere dei dipendenti aumenti drasticamente la spesa complessiva: se scegli di intraprendere la strada dell’attività in proprio, infatti, puoi spendere meno di un terzo di quanto spendono le aziende con dipendenti.
Nel primo anno di attività, un’azienda media spende il 18,8% del proprio budget in costi relativi al personale, come stipendi, benefit e bonus. Tuttavia, le aziende che hanno registrato un fatturato più elevato nel loro primo anno hanno speso molto di più per il team, quasi un terzo del loro budget totale.
La relazione tra fatturato e costi del team potrebbe sembrare ovvia: se guadagni di più, puoi permetterti di pagare te stesso o te stessa e di assumere dei dipendenti. In realtà, la correlazione è bidirezionale, poiché può essere anche proprio l’aggiunta di personale a far crescere le proprie entrate.
7. Costi di marketing
Il marketing è più un’arte che una scienza e trovare il budget giusto da destinarvi inizialmente non è affatto facile. Se spendi troppo poco, non riuscirai a far conoscere il tuo brand agli acquirenti; se invece spendi troppo, avrai meno probabilità di raggiungere il punto di pareggio.
Quando abbiamo chiesto agli imprenditori: "In termini percentuali, quanto rappresenta il marketing nel tuo budget complessivo?", abbiamo riscontrato una relazione significativa tra le spese di marketing e le entrate. Quanto meno un’azienda guadagnava complessivamente, tanto più spendeva in marketing. Ma era vero anche il contrario: quanto più guadagnava complessivamente, tanto meno spendeva in marketing.
I nostri risultati, così come quelli degli esperti della Small Business Administration statunitense, suggeriscono che il range ideale per un budget di marketing di un’azienda B2C in fase iniziale è tra il 7% e il 12% dei ricavi. Questa cifra dovrebbe essere sufficiente per coprire logo, branding, annunci e materiali stampati.
Come calcolare i costi di avviamento della tua attività
Nel pianificare il proprio budget è opportuno tenere conto dei costi medi di avviamento:
- Spese essenziali e spese opzionali. Prima di preventivare una spesa, domandati: È un qualcosa di cui il tuo business ha assolutamente bisogno? La pubblicità, ad esempio, può aiutarti a crescere più velocemente, ma non è necessariamente indispensabile. Tantissimi business sono infatti cresciuti ricorrendo semplicemente alla pubblicità gratuita.
- Spese una tantum e spese ricorrenti. Il deposito dei brevetti e l’assistenza di un avvocato per i documenti di costituzione della società sono spese che si pagano una sola volta, mentre l’affitto, gli stipendi e le sottoscrizioni ai software sono spese continue. Suddividi i costi in queste due categorie per pianificare più facilmente le tue finanze nel primo anno.
- Costi fissi e costi variabili. Anche se i costi di avviamento sono continui, il loro prezzo potrebbe cambiare di mese in mese. Le bollette e le restituzioni dei prestiti, ad esempio, possono restare invariate, mentre le spese di produzione sono costi variabili che fluttuano a seconda della domanda dei tuoi prodotti.
Dall’analisi delle tendenze delle imprese ad alto reddito e dalla consultazione di esperti di startup, è emerso un intervallo di spesa consigliabile per i costi tipici del primo anno:
- Operazioni: dal 10% al 15%
- Prodotto: dal 28% al 36%
- Spedizioni: dall’8% al 12%
- Online: dal 9% al 10%
- Marketing: dal 7% al 12%
- Team: dal 14% al 30%
Ricorda: aprire un’attività fiorente è una maratona, non una corsa di 100 metri. Non misurare il successo della tua nuova attività in base alla redditività del primo anno. Datti un margine di 18-24 mesi per spiccare il volo.
Accettare che il primo anno di attività possa non essere molto redditizio è importante sia per la pianificazione finanziaria che per essere mentalmente preparati. Nel primo anno di attività, molti fondatori sono gli ultimi a essere pagati, poiché tutti i ricavi vengono reinvestiti nel business, e questo è assolutamente normale.
Dedica il primo anno di apertura del tuo negozio online a testare, reiterare e reinvestire le vendite nella tua attività seguendo le linee guida sul budget che ti abbiamo appena illustrato.
Come ottenere fondi per aprire un’attività
- Risparmi personali
- Sostegno finanziario di amici e familiari
- Prestito personale
- Anticipo contante da commerciante
- Crowdfunding
- Capitale di rischio
Che cosa succede se un evento inatteso (es., una pandemia, una recessione o entrambe) manda all’aria le tue proiezioni? È sempre una buona idea elaborare un piano di emergenza e mettere da parte una riserva di denaro, per qualunque evenienza.
Sebbene i nuovi imprenditori facciano spesso affidamento sui propri risparmi personali per mantenere a galla il proprio business nei primi tempi, un terzo degli intervistati ha dichiarato di aver reinvestito i ricavi delle vendite effettuate per coprire i costi effettivi nel primo anno.
Oltre a questo, esistono anche altre opzioni di finanziamento per imprese per sostenere il tuo investimento iniziale:
Risparmi personali
Hai messo da parte dei soldi guadagnati con precedenti lavori, altre attività commerciali o vendite di case? I risparmi sono il sistema utilizzato più di frequente per finanziare una nuova attività. Due terzi degli imprenditori intervistati nel nostro sondaggio hanno dichiarato di aver ottenuto proprio in questo modo il denaro necessario per aprire la propria attività.
Sostegno finanziario di amici e familiari
Se hai la fortuna di avere amici e parenti che vogliono sostenere la tua nuova attività, chiedi loro un prestito per coprire le spese del primo anno. Quasi un quarto (23%) degli imprenditori ricorre a questa soluzione.
Prestito personale
Le banche offrono dei finanziamenti per piccole imprese per aiutare gli imprenditori ad aprire la propria attività. Circa il 21% dei titolari di piccole imprese sceglie questa opzione. Tieni però in considerazione che se per qualunque motivo non riesci a ripagare il prestito della banca ne risponderai personalmente.
Anticipo contante da commerciante
Questo tipo di prestito ti garantisce un finanziamento per l’avvio della tua attività. Si tratta di fondi che dovrai restituire come percentuale sulle vendite. Shopify Capital, ad esempio, ti permette di mantenere la proprietà della tua azienda e di ripagare automaticamente il prestito quando generi nuove vendite.
Crowdfunding
Il crowdfunding è un modo per reperire una grande quantità di denaro da un vasto numero di persone. Le piattaforme di crowdfunding come Kickstarter, Wefunder e Indiegogo ti aiutano a raccogliere fondi dagli investitori senza dover restituire il prestito. Considera però che si tratta di un processo complesso e molto lungo. Per poter lanciare una campagna di successo potrebbero volerci anche vari mesi.
Capitale di rischio
Se hai un prodotto unico, vuoi crescere velocemente e non ti dispiace cedere quote di capitale, puoi optare per delle società di venture capital che possono investire nella tua piccola impresa. Questa opzione comporta di solito un maggior carico di pratiche burocratiche, impegni più stringenti e una crescita aggressiva, ma può darti accesso a esperti in materia e a denaro utile per iniziare.
Per le aziende che faticano a generare vendite nel primo anno, la creazione di un piano finanziario completo che indichi quanto ti servirà e come lo utilizzerai agevolerà la richiesta di un prestito per piccola impresa o il tentativo di attrarre investitori.
Ricorda infine che quando parliamo di prestiti non devi pensare che si tratti di contrarre un debito: le spese di avviamento sono necessarie per generare entrate e il ritorno sull’investimento sarà probabilmente maggiore dei costi iniziali.
Quanto costa aprire un’attività: domande frequenti
Come posso aprire un’attività senza soldi?
Molte attività possono essere avviate con poco o niente. Prova con un modello di dropshipping, con la vendita di prodotti digitali o con l’apertura di un’attività di print-on-demand; tutte queste soluzioni, infatti, non richiedono di tenere un inventario. Qualunque attività tu possa avviare da casa tua ti consentirà di risparmiare sulle spese generali e di iniziare a crescere.
Qual è il costo medio necessario per aprire un’attività?
Secondo i nostri dati, la maggior parte dei business investe circa €35.000 ($40.000) nel primo anno di attività.
Quanti risparmi sono necessari per poter aprire un’attività?
La risposta dipende dal tipo di attività che si vuole condurre, dal modello di business e dai costi associati all’avvio dell’attività. Partendo da una fascia bassa, una cifra plausibile va da qualche centinaio a un migliaio di dollari per coprire il costo di un ecommerce, i costi di marketing e le forniture di base necessarie per operare.
Quanto costa tenere in piedi un’attività?
Dovrai affrontare delle spese fisse e delle spese variabili, che possono cambiare da business a business; ad esempio, queste cifre saranno più elevate se lavori da una struttura dedicata (pensa all’affitto, alle utenze e ai salari) o se devi acquistare e conservare delle scorte. Redigere un business plan sin all’inizio ti aiuterà a capire il flusso di cassa e i costi di gestione della tua attività specifica.
Quali sono i costi di avviamento più comuni per un business?
- Spese per il sito web
- Onorari professionali (per licenze o servizi di contabilità)
- Cauzione per la locazione
- Inventario
- Spese di marketing
- Risorse stampate
- Materiali per l’imballaggio e la spedizione
- Costi per lo staff
- Forniture