Oggi vi presentiamo la storia di Léo et Violette, una marca di pelletteria di lusso a prezzi accessibili, creata nel 2013 da una coppia di giovani parigini, Léo Dominguez e Violette Polchi.
In questa intervista, Léo ci racconta il percorso della marca che porta il suo nome e che si confronta ormai con le grandi firme internazionali.
Nel 2016, tre anni dopo la sua creazione, la marca ha registrato un fatturato di 900.000 euro.
Le tappe più importanti della marca Léo et Violette
- Marzo 2013 - Lancio su Kickstarter del prodotto esclusivo "Le petit cartable"
- In 40 giorni - Raccolta di fondi per 45.000 euro e 160 ordini in 21 paesi
- Novembre 2013 - Creazione del sito ecommerce Léo et Violette
- Novembre 2014 - Apertura del primo negozio pop-up a Parigi
- Giugno 2016 – Altro giro di crowdfunding con raccolta di fondi per 350.000 euro
- Giugno 2017 - Apertura della prima boutique Léo et Violette a Parigi
Chi sono Léo e Violette ?
Io sono Léo Dominguez, cofondatore della marca Léo et Violette. Violette Polchi è la mia partner. I nostri percorsi sono allo stesso tempo opposti e complementari. Violette segue una carriera artistica, oltre ad essere mia socia d’affari. Quando abbiamo creato la marca nel 2013, ero ancora uno studente master in una scuola di commercio di Parigi.I nostri ruoli si sono distinti in modo naturale. Violette si occupa della parte artistica e dell’immagine della marca; io mi occupo della gestione aziendale e dei rapporti con i clienti.
Le nostre borse e cartelle, oltre ad essere eleganti, sono pensate per contenere tutti gli oggetti tecnologici della vita quotidiana.
Presentaci la marca Léo et Violette.
Léo et Violette è una marca di prodotti di pelletteria di fascia alta, con prezzi accessibili, disponibili online e ultimamente anche offline, senza intermediari tra il laboratorio di fabbricazione e il cliente.
Le nostre borse e cartelle, oltre ad essere eleganti, sono pensate per contenere tutti gli oggetti tecnologici della vita quotidiana. Sono fabbricate con materie prime di alta qualità in un laboratorio artigianale italiano a conduzione familiare.
La nostra ambizione non era quella di creare una marca globale di pelletteria. Ci eravamo prefissi l’obiettivo di creare un prodotto esclusivo e ibrido.
Raccontaci la genesi del primo prodotto "Le petit cartable"
La nostra ambizione non era quella di creare una marca globale di pelletteria. Ci eravamo prefissi l’obiettivo di creare un prodotto esclusivo e ibrido: "Le petit cartable". L’idea era di proporre una cartella elegante, vintage e contemporanea allo stesso tempo.Oltre all’aspetto estetico, entrava in gioco un altro fattore chiave di differenziazione: l’ergonomia. La cartella doveva essere in grado di trasportare e proteggere un computer portatile, un tablet e uno smartphone grazie ai tre scomparti rivestiti in velluto.
Ai nostri requisiti si aggiungeva poi un terzo fattore: il prezzo. "Le petit cartable" di Léo et Violette è innanzitutto un prodotto di lusso ma con un prezzo accessibile.
Nel mercato c’era una lacuna: esistevano da una parte, prodotti di bassa qualità, ma molto ben pensati e, dall’altra, prodotti di lusso, costosi, ma con scarsa attenzione alla praticità. La marca Léo et Violette colma questa lacuna, offrendo un bel prodotto, funzionale per l’uso quotidiano, a un prezzo accessibile.
Quando avete lanciato la marca nel 2013, avevate solo 23 anni ed eravate una coppia sia nella vita che in affari. Che sfide vi ha posto questa situazione?
Quando si lavora in coppia, si instaura un rapporto di fiducia di tipo diverso. Bisogna imparare a rispettare i limiti e le opinioni dell’altro. È importante definire i ruoli per aumentare la produttività e la complementarità dei nostri compiti.
Le sfide che abbiamo affrontato sono comuni a tanti giovani imprenditori. Si parte da un’idea di prodotto che prende vita. È come passare dal sogno alla realtà o dall’astratto al concreto; la differenza è enorme.
Subito dopo si sono presentate altre sfide: il prodotto esiste, ma come dargli vita? Quali canali di distribuzione scegliere per entrare in contatto con i nostri clienti? Domande difficili, che richiedono una riflessione approfondita per sviluppare la migliore strategia a lungo termine.
Kickstarter è una piattaforma di crowdfunding che riunisce progetti innovativi e creativi in diversi campi. Il progetto vede la luce (o non la vede) in base al supporto finanziario che riceve.
Per lanciare il progetto, avete fatto appello al crowdfunding su Kickstarter. Raccontaci questo passo decisivo nella creazione della vostra impresa.
L’idea di "Le petit cartable" è nata quando ero ancora studente. L’universo della tecnologia mi appassiona da sempre. Durante gli studi lavoravo all’Apple Store nel quartiere dell’Opéra di Parigi. Frequentare il mondo della tecnologia mi ha dato molto; è così che ho conosciuto Kickstarter.
In poche parole, Kickstarter è una piattaforma di crowdfunding che riunisce progetti innovativi e creativi in diversi campi. Il progetto vede la luce (o non la vede) in base al supporto finanziario che riceve.
Con "Le petit cartable" di Léo et Violette, siamo stati tra i primi francesi a lanciare un progetto sulla piattaforma Kickstarter, che in precedenza era riservata al mercato nordamericano. Nel complesso, la preparazione del progetto, tra presentazione, foto e video, ci ha richiesto cinque mesi di tempo. In un solo mese, abbiamo raccolto più di 50.000 euro.
È stato un successo folgorante e imprevisto! Il lancio su Kickstarter è stato uno studio di mercato in diretta. Abbiamo ricevuto molti messaggi di apprezzamento dell’eleganza e della praticità del prodotto, che ci hanno incoraggiato a proseguire in questa avventura.
Il 21 marzo 2013 la campagna su Kickstarter si era conclusa. Dovevamo produrre e consegnare 150 cartelle entro il mese di maggio. Il sogno diventava realtà.
Dopo il mese di campagna su Kickstarter e 45.000 euro di finanziamenti promessi in tasca, che cosa è successo?
Il sogno diventava realtà: ora bisognava produrre "Le petit cartable". Il 21 marzo 2013 segnò la fine della campagna su Kickstarter: dovevamo produrre e consegnare 150 cartelle entro maggio dello stesso anno. La scadenza si avvicinava a grandi passi, ma noi eravamo determinati.
Si ponevano ora altre questioni: la fattibilità del progetto imprenditoriale, le risorse, il tempo e la capacità necessari per lanciare una marca di pelletteria di successo su canali digitali.
La prima tappa era cruciale: dovevamo circondarci di professionisti altamente qualificati e di fiducia, pronti a lavorare con due giovani appassionati. Insomma, la scommessa non era ancora vinta.
Per quanto riguardava la fabbricazione, dopo diversi viaggi in Francia e in Spagna, abbiamo incontrato un giovane artigiano e suo padre. I due gestivano da 40 anni un laboratorio artigianale a conduzione familiare a Napoli. La competenza di questo laboratorio familiare era notevole; gli addetti hanno capito subito quello che cercavamo.
Da allora siamo rimasti fedeli a questo laboratorio e tutti i nostri modelli, senza eccezioni, sono prodotti lì, nell’assoluto rispetto della tradizione della pelletteria artigianale. Le borse sono confezionate partendo da cuoio e pelli di origine italiana al 100%. Ed è così che ogni mese nasce un nuovo modello originale, smart e di stile: zaini, cartelle, borse e pochette concepiti per contenere gli oggetti tecnologici d’uso quotidiano.
Come marca di pelletteria di fascia alta, infrangete il codice non scritto del lusso comunicando apertamente i costi di tutti i vostri modelli. Perché?
La nostra filosofia si basa su un concetto semplice: siamo una marca del 21° secolo, che propone borse di lusso a prezzi accessibili, distribuite solo online, senza intermediari o negozi, tranne il nostro.
La trasparenza è l’essenza stessa della nostra marca. Desideriamo comunicare in modo autentico e senza remore sui costi comportati dalla fabbricazione della cartella.
È anche un modo di avvicinarci ai nostri clienti e creare un legame. Il costo finale di "Le petit cartable" è di 154 euro, per un prezzo di vendita che ammonta a 290 euro sul nostro sito di ecommerce, invece di quasi 600 euro se fosse distribuito in un negozio.
La nostra filosofia si basa su un concetto semplice: siamo una marca del 21° secolo, che propone borse di lusso a prezzi accessibili, distribuiti online e nella nostra prima boutique.
Dopo la realizzazione del prodotto esclusivo "Le petit cartable", quale strategia avete adottato?
La nostra strategia come marca Léo et Violette era di concentrarci esclusivamente sulla creazione e la fabbricazione di borse e pochette. A "Le petit cartable" si sono aggiunti quattro altri articoli, arricchendo la nostra gamma: uno zaino, una pochette iPad, un portafogli e un’altra cartella. La gamma contava ora 5 prodotti in tutto.
Attualmente il nostro negozio online conta ben 25 modelli disegnati da Violette, responsabile della direzione artistica.
A novembre 2013 è seguito il lancio del sito ecommerce Léo et Violette su Shopify. Una nuova tappa per la marca. Raccontaci.
Se distribuire i nostri prodotti online è stata una decisione semplice, creare un sito di ecommerce con Shopify è stata una decisione ancora più semplice. Con la mia passione per la tecnologia, sapevo bene che si tratta di una delle migliori soluzioni di ecommerce sul mercato. Il design, la gestione semplice del backoffice e l’App Store sono punti di forza evidenti. Dopo quattro anni di utilizzo, la piattaforma è diventata ancora più efficiente e potente, consentendoci di far crescere la nostra attività.
Quali app raccomanderesti ai nostri lettori?
Ne abbiamo molte che riteniamo essenziali, eccone alcune:
- App di email marketing per l’invio di email personalizzate ai clienti
- Oderly emails per gestire la progettazione delle email che seguono gli ordini
- Referral candy che è un efficace sistema di sponsorizzazione tra clienti
Ti ricordi la vostra prima vendita?
È stato sorprendente vedere vendite materializzarsi dall’altra parte del mondo, ad esempio da Hong Kong. Alla creazione della startup, Violette e io avevamo solo 23 anni; è stato affascinante pensare di aver avviato il progetto "Le petit cartable" dal nostro salotto e di essere riusciti in poche settimane a raggiungere clienti dall’altra parte del mondo.
Con l’apertura di un negozio temporaneo abbiamo voluto andare incontro ai nostri clienti, che non hanno generalmente la possibilità di toccare i nostri prodotti.
Avete aperto diversi negozi pop-up a Parigi. Quali sono stati i vantaggi e gli inconvenienti?
Ci siamo rivolti a un’agenzia specializzata nella creazione di negozi temporanei. Ci siamo subito trovati di fronte a limiti di posizione e bilancio, ma siamo riusciti a trovare un buon compromesso tra il posto e le nostre risorse.
Con questa operazione abbiamo voluto andare incontro ai nostri clienti, che non hanno generalmente la possibilità di toccare i nostri prodotti. È stato un ottimo modo per far scoprire la nostra collezione. Con i prodotti in pelle, il tatto gioca un ruolo essenziale.
Prima di acquistare i nostri prodotti, i clienti hanno bisogno di toccarli e non solo di vederne la forma, le dimensioni e il colore.
Il negozio pop-up ci ha permesso non solo di scoprire la nostra clientela, ma anche di farle scoprire la nostra collezione. L’operazione ci ha dato maggiore visibilità, con articoli sulla stampa. Abbiamo lanciato altri negozi temporanei, di cui due nel 2016, che hanno riscosso un grande successo.
Tu e Violette parlate molto del vostro rapporto di coppia. Che cosa c’è dietro la vostra strategia di comunicazione?
Léo et Violette è una marca che porta i nostri nomi, ma è soprattutto la nostra storia autentica. Non è stata una strategia da parte nostra, ma semplicemente il desiderio di comunicare la nostra passione per la marca.
Condividevamo il desiderio sincero di creare una marca che ci somigliasse e di cui saremmo stati i primi ambasciatori: elegante, accessibile, online, che ci consentisse di mantenere un contatto diretto con i nostri clienti.
Violette è il volto femminile della marca fin dal primo giorno. All’inizio era una questione di costi, ma con il tempo il concetto si è affermato in modo naturale. Intendiamo essere i primi ambasciatori dei nostri prodotti. Non escludiamo di adottare più avanti un approccio diverso, ma oggi questo ci sembra il più coerente con la nostra marca e il nostro progetto.
Léo et Violette non è solo questo, è anche una storia d’amore con Parigi e la Francia. Parigi è una fonte inesauribile di ispirazione. Tutti i video e le foto sono realizzati in questa città. La nostra clientela è piuttosto giovane, urbana ed europea, alla ricerca di belle borse in pelle che non siano necessariamente di marche di lusso, ma che abbiano una qualità confrontabile. La nostra comunicazione è sincera e i nostri clienti ci si ritrovano.
Nel 2016 abbiamo venduto 4.000 prodotti in 50 paesi. Il nostro fatturato ha superato i 900.000 euro, una crescita triplicata rispetto al 2015.
Quattro anni dopo la creazione di Léo et Violette, come sta andando la marca?
La marca va molto bene e cresce in modo sostenuto, soprattutto negli ultimi due anni. Abbiamo venduto oltre 4.000 prodotti in 50 paesi diversi, con una media di 350 ordini al mese. Il nostro fatturato ha superato i 900.000 euro, una crescita triplicata rispetto al 2015.
Nel 2017 partiamo da una base di crescita raddoppiata rispetto al 2016.
L’evoluzione è stata graduale, ci siamo presi il tempo necessario per far crescere a poco a poco il team e i progetti. Attualmente siamo in quattro e abbiamo diverse persone che lavorano con noi (fotografo, sviluppatore, grafico...).
Quali sono le prospettive di evoluzione della vostra marca?
Il 2016 è stato un anno importante, tra l’apertura di due negozi temporanei a Parigi e la raccolta di fondi per 350.000 euro tra gli investitori che hanno creduto nel nostro progetto. La concorrenza è in aumento e intendiamo sviluppare la marca nelle migliori condizioni.
Stiamo raggiungendo un importante punto di svolta nella distribuzione dei nostri prodotti: la nostra prima boutique ha aperto nel giugno 2017, nel 1° arrondissement di Parigi.
Si tratta di un negozio/showroom dove i clienti possono scoprire il nostro universo e la nostra collezione. L’idea di incontrare i nostri clienti ci entusiasma.
Per concludere, quali consigli daresti a chi intende lanciarsi nell’ecommerce?
È fondamentale mettersi nei panni del cliente. Quando abbiamo lanciato il nostro sito di ecommerce, ci siamo resi conto che le descrizioni dei prodotti erano un aspetto importante, soprattutto quando si tratta di vendere prodotti di fascia alta con un prezzo medio di 250 euro. I clienti possono scoprire e toccare il prodotto solo al momento della consegna. Le descrizioni dei prodotti rappresentano un elemento importante che non va assolutamente trascurato.
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- Come creare un sito ecommerce
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Articolo originale di Lauryne Cadona, tradotto da Alessandra Muzzi.
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